Alla mia amatissima Bubu, del giardino il più bel fiore, perché si ricordi sempre dei suoi nonni.

sabato 13 giugno 2015

L'aritino


L’ARITINO

L’aritino è ’n tipo tosto
che ’n vole rompimento de coglioni
e si se tratta pu de parlèbbene,
potrebbe fèllizzione¹
anco² al più grande dottorone,
cusì chiama la pace pèce e ’l pane pène.
Lu’³ conosce bene anco le lèngue:
per questo dice aloe e non andiamo
e mussère4al posto de frizzare.
E quande scapp’5 el zole la matina?
Te penzi che sia l’alba, oh coglioncione!
Ma è ’l cumbrugliume6, cusì che noi aritini
che semo tra tutt’ i più vulpini,
ce s’ ha un puchin de buio e un po’ de lume.
E quande la massèa7 fa le  facende,
se mette la pannuccia8 o ’l grimbiulino?
Eppù si deve asettère9anco le tende
o si deve cambiè nna lampadina,
un piglia mica la schèla, o povarino,
sale sicuro su lo scalandrino10.
Alora, caro tue,
si vu ’mparè lla madre lengua,
trovete un aritin’che te l’anzenga!

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note:

¹ lizzione. Lezione.
²  anco. Anche.
³  lu’. Lui
4mussère. Si dice di tutte le bevande che producono bollicine, come birra, spumante.
5scapp’. Scappa, cioè sorge.
6 cumbrugliume. Imbrunire.
7   massea. Massaia.
8 pannuccia. Grembiule.
9asettere. Sistemare.
10scalandrino. Scala a libretto.

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