L’ARITINO
L’aritino
è ’n tipo tosto
che
’n vole rompimento de coglioni
e si
se tratta pu de parlèbbene,
potrebbe
fèllizzione¹
anco²
al più grande dottorone,
cusì
chiama la pace pèce e ’l pane pène.
Lu’³
conosce bene anco le lèngue:
per
questo dice aloe e non andiamo
e
mussère4al posto de frizzare.
E
quande scapp’5 el zole la matina?
Te
penzi che sia l’alba, oh coglioncione!
Ma
è ’l cumbrugliume6, cusì che noi aritini
che
semo tra tutt’ i più vulpini,
ce
s’ ha un puchin de buio e un po’ de lume.
E
quande la massèa7 fa le
facende,
se
mette la pannuccia8 o ’l grimbiulino?
Eppù
si deve asettère9anco le tende
o
si deve cambiè nna lampadina,
un
piglia mica la schèla, o povarino,
sale
sicuro su lo scalandrino10.
Alora,
caro tue,
si
vu ’mparè lla madre lengua,
trovete
un aritin’che te l’anzenga!
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note:
¹
lizzione.
Lezione.
² anco. Anche.
³ lu’. Lui
4mussère. Si dice
di tutte le bevande che producono bollicine, come birra, spumante.
5scapp’. Scappa,
cioè sorge.
6 cumbrugliume. Imbrunire.
7 massea. Massaia.
8 pannuccia.
Grembiule.
9asettere.
Sistemare.
10scalandrino.
Scala a libretto.
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