Alla mia amatissima Bubu, del giardino il più bel fiore, perché si ricordi sempre dei suoi nonni.

sabato 13 giugno 2015

L'oci


L’OCI1

Alora, stètem’ a sintire
che ve volgo arcontè2’nna sturillina
che successe durante quela guerra
che da tutti se diciach’era mondièle.
Ora, sifusse dittod’una bella citta3,
lo capirebbi anch’io quel che vol dire,
ma d’una guerra proprio un zaparebbi,
e me dovete scusè, si so ’gnorante,
ma a scola unnò fatto che la dua4.
Alora vinnon da me du’merichèni
e gumincionn’ a dire -ochei, ochei-.
Gni dissi -l’oci un ce l’ho piue-,
ovìa, o come ve l’ha dire
che  i tedeschi me l’èn porti5tutti via -,
ma ’n ce fu verzo de fagnene capire,
duri come un rèpo6de Chièna7,
seguitonn’ a dire -ochei,ochei-.

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note:

¹L’oci. Paperi.
2volgo arcontè. Voglio raccontare.
3 citta.  Ragazza.
4 dua. Seconda classe, nel senso di scuole elementari.
5 l’èn porti. Li hanno portati.
6un rèpo. Una rapa.
7 de Chièna. Di Chiana.

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