EL
DOPPOGUERRA
Nel
zicondo doppoguerra1
era
uso che tutti lavorasseno la terra.
C’era
stèta dimolta distruzione
e
la fème tra i crischèni dilaghèva,2
ché
la robba era poca, eppù ’n bastèva,3
ma
tra tutte ’ste disgrazzie,
almeno
c’er’ un fatto pusitivo,
per
allevia’ ttuste ’ste pene,
la
gente se vuliv’ almeno bene.
Tra
poveri se cerchèva d’aiutasse,
ce
se prestèva ’n’attrezzo s’in z’aiva,4
unzomba
er’ el chèso5 d’ingegnasse.
El
zabbeto alora doppo disena,6
era
uso vir’a veglia,7
cusì,
tanto per divagass’un puchinino,
e
magara8 se portèva n’una teglia9
qualche
pezzo de panina10 o de baldino,11
robba
da poveri che se putiva fère
co’
la farina de grinturco o de le brice,12
che
quela ce l’aivi13 e un la duvii
comprère.14
Cusì
se passèva la serèta,
se
putiva parlè15 ddel più o del meno,
o
se faciva ’na bella briscolèta,16
eppù,
ce credarete, s’era contenti,
ché
s’era povera gente,
se
ce svaghèva17 con poco, anzi con gnente.
_____________________________________________________
note:
1 sicondo
doppoguerra. Dopo la seconda guerra mondiale.
2 la
fème tra i crischèni dilaghèva. La fame era sentita da tutte le persone.
3 eppù
n’ bastèva. E non era sufficiente.
4 s’in z’aiva.
Se non si possedeva.
5 unzomba
er’el chèso. Insomma era il caso.
6 el
zabbeto alora doppo disena. Il sabato allora dopo cena.
7
vir a
veglia. Andare a passare la serata.
8 e
magara. E magari.
9
teglia. Tegame basso da forno.
10 panina.
Focaccia di farina di granturco.
11 baldino.
Castagnaccio.
12 grinturco
- brice. Granturco - castagne.
13 quela
ce l’aivi. Quella ce l’avevi.
14 un la
duvii comprère. Non la dovevi comprare.
15
se
putiva parlè. Si poteva parlare.
16 briscolèta.
Gioco della briscola.
17 ce se
svaghèva. Ci si divertiva.
________________________________________________________________
Nessun commento:
Posta un commento