BURCHIONE ’N
TRATTURIA
El poro Burchione¹ faciva el contadino
era un omarone² ch’a malapena
sapiva scriver’ el zu nome,
capirete, un n’aiva mica stughièto,
ch’alora a
scola un ce s’andèva,
bisognèva lavorè ffitto, eppù un giovèva.³
Col zu’ padrone aivon vinduto du’ vitelli,
per quei tempi cusì mègri4 un affarone,
cusì chiamò el zu’ fratello, el Gasparone,
e scoppionn’ a frignère5
ch’ un potetteno6 frenère l’emozzione.
-Lo sè-7 diss’ el Burchione
-che se fae, per festeggère
oggi in tratturia se va a mangère,-
e cusì se vestinno vol vistito bono8
e andonno dal Bussino
perché lu’ ciaiva9 anco ’l giardino.
S’era infatti d’istate el caldo se facìa sintire,
cusì putiveno mangère al frisculino.10
S’asettonno11 a ’n tavulino ch’aiva du’
poltrone,
ma cusì belle, ma cusì a mudino,12
che ce putìa sider’ un zignorone
invece che ’n villano contadino.
Ariva un camerieri, un tipo bighinino,13
aiva un curpittino tutto nero,
che pariva vistito da pinguino.
-Volete vedere il menu, signori?-
disse abassando un pò la testa riccia.
-Ma che vedere,- disse el Burchione -
no’ semo vinuti per mangè lla ciccia!-
Ma el camerieri, vista la lor mole,14
penzò bene de chienelli liggirini,
-io suggerrei, cari signori, piuttosto un consommé
e dopo una bell’ omelette enveloppé.-15
O che sirà, penzò tra se ’l Burchione,
ma per un fa lla figura da coglione,16
-si si- disse -portètece ’sta robba,-
ma come restò mèle
quande gli portonno quela sbobba
eppù ’na frittatina
che lu’ un l’arebbe mangia,17
manco per fè cculizzione la matina.
Ciaiva acanto18
’n’antro tavulino
’nducche19 c’era un zignore co’ na signurina
che mangièveno ’na bella fiurintina.20
Quand’ ebbeno funito,21
chiamonno el camerieri e gni disseno:
-lo stesso - e ’l camerieri in un baleno22
gnene apportò altre dua belle fumanti,
gnene apportò altre dua belle fumanti,
ch’era na guduria23 sol’a vedelle24
li davanti.
-Oh finalmente- disse ’l Burchione -ora ho capito
come se fa pe’ ordinè lla ciccia in questo sito!25
Sò proprio contento, ch’ a momenti
ne mettarò una anch’io sott’a’ mi’denti.
Cusì chiamò el camerieri e gni disse
-anco a noi, anco a noi l’istesso!- Un ve dico
come ciarimase quande gn’apportonno
el zolito brudino e la frittèta,
che gni vuliva fè nna scagnarrèta26
a quel camerieri bighinino
ch’era sempre vistito da pinguino.
Per furtuna ’l Gasperone lo tracchienne,27
-alo, aloe28 andemo via,-
disse el Burchione inviparito,29
sinnoe qui me tocca fè nna mattarìa,30
e doppo avé’ ppaghèto
se n’andò tutto ’ncazzèto,31
e pe la via diciva
che in quela tratturia,
i piedi, lu’ un ce l’armittiva.32
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note:
¹ El poro Burchione. Il compianto Burchione. Poro
si usa infatti in aretino per i defunti. Per indicare le persone nel dopoguerra
non si usavano i cognomi, ma i soprannomi.
² omarone. Persona di grossa coproratura.
³ lavorè ffitto eppù n’giovèva. Lavorare molto e
con poco profitto.
4 cusì mègri. Di grande povertà.
5 frignère. Piangere.
6 un potetteno. Non poterono.
7 lo sé. Lo sai.
8 vistito bono. Vestito per le grandi occasioni.
9 ciaiva. Aveva.
10 frisculino. Fresco delle piante.
11 asettonno. Si sedettero.
12 a mudino. Còmode.
13 bigninino. Di piccola corporatura.
14 vista la lor mole. Visto quanto
erano grossi, pensò di mantenerli leggeri.
15 consommé, enveloppé. Il cameriere
parla in perfetto italiano e in francese. Il francese si usava e si usa spesso
ancora oggi per indicare le pietanze.
16 coglione. Ignorante, fesso.
17 arebbe mangia. Non l’avrebbe
mangiata.
18 ciaiva acanto. Aveva accanto.
19 ’nducche. Dove.
20 fiurintina. Bistecca con osso.
21 funito. Finito.
22 in un baleno. In un tempo molto
breve.
23 guduria. Gioia.
24 sol’a vedelle. Soltanto a
vederle.
25 sito. Luogo.
26 scagnarrèta. Aspro e violento
rimprovero.
27 tracchienne. Trattenne.
28 alo, aloe. Su, su!
29 me tocca fè nna mattarìa. Devo
commettere un gesto inconsulto.
30 inviparito. Molto arrabbiato.
31 ’ncazzèto. Molto arrabiato.
32 i piedi lu’ un ce l’armittiva.
Non ci avrebbe rimesso più piede.
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