EL
GUSTINO
El
Gustin’ era ’n tipo uriginèle,
per
lavorère come lu’ ce n’eron pochi,
sapiva
sempre fère1 d’ogni cosa,
c’arebbe
fatto l’occhi anc’ a topi,
però
ciaiva un difittuccio,2
gni
piaviva dimolto ber’el vino
e
quand’aiva biuto, guizzèva3 com’un luccio
e
s’agitèva com’un babbuino.
Gni
viniva pu’ ’na parlantina,4
ch’arebbe
parlo da la sera a la matina
e
le raccontèva cusì grosse,
che
ce putiv’ impire cento fosse.
Un
giorno arcontèva ch’era vito dal dottore,
ché
se sintiv’al pett’ un gran dolore
e
che gn’aiv’ordinèto tutto serio
de
vire a fè lle lèstre al Dispenzèrio.5
Quande
l’ebbe fatte gni fu dèt’el risultèto
e
lu’ciarmase a di ppoco strabiglièto.6
C’era
scritto ch’aivon trovo7 l’acqua ’n un polmone.
-Ma
com’è pussibele- dicìa tra se el Gustino,
-me
voglion fè ppassère da coglione,
come
faccio aecce8 l’acqua nel polmone
si
fin da bighino unn’ ho biuto9 altro ch’el vino,
che
co’ l’acqua um me ce lavo manco i piedi,
io
sirò spesso anco briaco,
ma
loro, de catti si son sèni,10
quant’è
vero Ddio son proprio matti!-
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note:
1 sapiva
sempre fère. Sapeva sempre fare.
2 ciaiva
un difittuccio. Aveva un piccolo difetto.
3 guizzèva.
Sguazzava.
4 ’na parlantina.
Gli si scioglieva la lingua.
5 Dispenzèrio.
Dispensario, istituto di analisi.
6 strabiglièto.
Strabiliato.
7 aivon
trovo. Avevano trovato.
8 aecce. Ad averci.
9 unn’ho biuto. Non ho bevuto.
10 de catti si son sèni. Di grazia, se sono sani.
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