LA RUSINA
La Rusina aiva
sposèto1 ’l Menco:
s’ereno
acoppièti2 proprio bene,
lu’ era mezzo
matto e le’ del tutto scema.
Un giorno che
ciaiva da lavorère3 ne’ la vigna
gni disse: - O Rusina,
io vèdo a potère,4
artonno a l’ora
de disena,5
te ’ntanto
prepèra qualcusina da mangère,
ieri s’è mangio du’
prugnoli,6
per oggi potaresti
mette ddu’7 fagioli!-
-Ie, ie disse la
Rusina,
un te
preoccupère, vedarè che quand’ artonni,8
i du’ borlotti9
li trovi pronti ’n tavela10 già cotti.-
Uscito ’l Menco,
andoè al focolère
apicciò ’l foco11
e miss’a bullir’12un pentolone
che ce putiva
stèr’ un gallastrone.13
Doppo aprì la
mèghia,14 ’ndù c’era ’n zacchittino
c’aiva misso lì
drento pirbinino,15
e tirò fora tre
borlotti, ne scelze tre bellocci,
che quande eron
bulliti,
doventasseno16
grossi e sapuriti.
Asettò la
tavela,17 e quande funno18 cotti,
li misse drent’19a
’n piatto ben adatto.
A la mezza,
com’era stabilito, artonnò ’l Menco
e -ma ch’è
fatto?- disse quande vidde quelo
scempio,
-come ch’ho
fatto- disse la Rusina risintita,20
-quel che m’è
ditto tue,21
m’aivi ditto
metti du’ fagioli,
me
n’accordo bene,22 io un zò mica scema
n’ho
misso addirittura tre,
uno
l’ho sintuto23 e dua son pe ddisena!-24
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note:
1 aiva sposèto. Aveva sposato.
2
s’ereno acoppièti. Si erano accoppiati.
3
ciaiva da lavorère. Aveva da lavorare.
4 io vèdo a potère. Io vado a potare.
5
artonno a l’ora de disena. Ritorno all’ora di pranzo.
6
s’è mangio du’ prugnoli. Abbiamo mangiato funghi.
7 potaresti mette ddù fagioli. Potresti mettere
due fagioli intendendo una
quantità
sufficiente per il pranzo.
8
vedarè che quande artonni. Vedrai che quando torni.
9
borlotti. Qualità di fagioli molto ricercati per la loro bontà.
10 ’n tavela. In tavola.
11 apicciò ’l foco. Accese il fuoco.
12 e miss’a bullir’. E mise a bollire.
13 ce putiva ster’un gallastrone. Un gallo di
notevoli dimensioni.
14 doppo aprì la mèghia. Dopo aprì la madia
(mobile dispensa).
15 c’aiva misso lì drento pirbinino. Che aveva
messo lì dentro in modo adeguato.
16 doventasseno. Diventassero.
17 asettò la tavela. Apparecchiò la tavola.
18 quande funno. Quando furono.
19 li misse drent’. Li mise dentro.
20 risintita. Arrabbiata per il rimprovero
ingiusto.
21 m’è ditto tue. Mi hai detto tu.
22 me n’accordo bene. Me ne ricordo bene.
23 uno l’ho sintuto. Uno l’ho assaggiato (per
sentire se erano cotti).
24 dua son pe ddisena. Due sono per il pranzo.
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